Adotta una tartaruga, il nuovo progetto di Plastic Free

L’associazione Plastic Free Odv Onlus in prima linea per salvare centinaia di tartarughe ogni anno insieme ai centri specializzati.

Contribuire a sostenere, recuperare, curare e riabilitare le tartarughe marine ferite dall’incuria dell’uomo.

È questo l’obiettivo di “Adotta una Tartaruga”, la nuova iniziativa lanciata dall’associazione Plastic Free Onlus per la tutela di questi animali che hanno una storia evolutiva lunga 280 milioni di anni e che hanno superato indenni l’estinzione di tantissimi ordini di rettili, tra cui i giganteschi dinosauri, conservando per di più caratteristiche anatomiche e biologiche primordiali.

Una creatura unica al mondo essendo il solo vertebrato a formare esternamente al proprio corpo un guscio protettivo attraverso la fusione di costole modificate, vertebre e ossa dei cinti scapolari.

Un animale che oggi, purtroppo, incontra nuove difficoltà come la plastica, le reti da pesca e il traffico nautico, che ogni anno, solo in Italia, genera oltre 10mila vittime di tartarughe Caretta Caretta.

“Non possiamo rimanere a guardare questo sterminio di creature innocenti – commenta Luca De Gaetano, Presidente dell’associazione – per questo siamo pronti a mobilitarci per supportare centri specializzati per salvare più tartarughe marine possibili, oggi in via d’estinzione”.

Nasce così l’iniziativa “Adotta una Tartaruga” ideata proprio da Plastic Free, dove tutti
potranno fornire il proprio contributo a sostegno e recupero delle cure e riabilitazioni delle tartarughe.

L’adozione virtuale permetterà ai centri specializzati, supportati dall’iniziativa, l’acquisto di medicine necessarie alle cure, all’acquisto del cibo, all’acquisto del materiale necessario per il mantenimento delle strutture, al pagamento di interventi veterinari e al supporto di tutte le attività di monitoraggio dei nidi.

Coloro che adotteranno virtualmente una tartaruga riceveranno in cambio un Certificato di Adozione in formato digitale e aggiornamenti puntuali sullo stato della tartaruga adottata.

“La tartaruga è il nostro punto di riferimento, simbolo del logo dell’associazione, una creatura marina – aggiunge De Gaetano – che ha resistito a milioni di anni di intemperie ed evoluzioni ed oggi soffre per mano dell’uomo.

Abbiamo già contattato e visitato il Centro Tartarughe Marine di Calimera diretto da Piero Carlino e il Centro Studi Cetacei diretto da Vincenzo Olivieri, i quali saranno i nostri punti di riferimento nei prossimi mesi e riceveranno tutto il supporto necessario dalla nostra associazione”.

L’adozione è un gesto virtuale, ma concreto. Dal 10 Giugno 2020 è possibile adottare una tartaruga attraverso la nostra pagina progetti www.plasticfreeonlus.it/progetti

Quali comandi insegnare al cane

Quando decidiamo di insegnare alcuni comandi al nostro cane dobbiamo pensare di essere costanti e persuasivi in quanto ci vorranno davvero moltissime ripetizioni affinchè il nostro cane possa obbedirci.

Una volta che i nostri amici a quattro zampe sapranno eseguire un comando da noi dato come ad esempio sedersi o sdraiarsi saremo davvero molto orgogliosi. Infatti a chi di voi non è capitato di mostrare ad altri esponenti della famiglia quello che il vostro amico ha imparato?

Come dare il comando seduto al proprio cane

Possiamo dire che è davvero molto facile in quanto bisogna tenere un piccolo premio di fronte al vostro cane, muovete il premio (che potrà essere una crocchetta) lentamente indietro sopra i loro occhi in maniera tale che questo alzi lo sguardo.

Facendo questo piccolo movimento vedrete che il loro corpo dovrebbe mettersi in posizione seduto in maniera del tutto naturale.

Una volta che vedrete che il vostro cane si siederà allora pronunciate anche il comando veloce“seduto” e dopo potrete dargli il premio. Facendo questo per più volte vedrete che il cane al comando assocerà il premio e si siederà in maniera automatica.

Come dare il comando terra al proprio cane

Anche in questo caso possiamo dire che il comando che stiamo per insegnare è davvero molto semplice in quanto dovremo tenere il premio del nostro cucciolo tra le mani e muoverlo lentamente verso terra e tra le loro zampe anteriori.

Questo movimento secondo gli esperti dovrebbe incoraggiare il cane a sdraiarsi per ottenere il suo premio. Anche in questo caso se vediamo che funziona pronunciamo il comando “terra” in maniera tale che il cane possa associare il comando al premio che riceverà.

Continuiamo per più volte in maniera tale che il cane possa abituarsi al tutto.

Ti consiglio, per entrare sempre di più in sintonia con il tuo amico a quattro zampe, di curarlo sempre, dargli sempre attenzioni.

Prenditi cura di lui, cura del suo pelo, delle sue unghie. Un fantastico sito dove potrai trovare le migliori guide per la cura del tuo cane è amicidicuccia.it. Avere cura del proprio amico è importante, vedrai che ti unirà ancor di più a lui.

Con questo siamo giunti al termine di questo articolo sperando che sia stato di vostro gradimento e che sia stato utile a rispondere alle domande che vi hanno portati fino a questa pagina web.

Dieta canina: un’alimentazione sana ed equilibrata

Il cane è il miglior amico dell’uomo, recita un famoso detto, pertanto si dovrebbe aver cura della sua salute ad iniziare dal tipo di alimentazione che deve seguire.

Infatti in molti si chiedono se un cane possa mangiare tutto o si debbano comprare alimenti specifici, se sono più salutari piatti cucinati in casa, oppure puntare sui prodotti industriali.

Oltre a questi dilemmi si aggiungono anche quelli riguardanti le quantità consigliabili e quante volte al giorno dovrebbe mangiare.

Insomma, una miriade di quesiti a cui sembra impossibile trovare risposta.

In realtà non lo è.

Capire cosa mangia un cane, quale sia l’alimentazione migliore da offrirgli non è così complicato come potrebbe sembrare.

Ecco qualche spunto per avere le idee più chiare.

Le differenti tipologie di dieta canina

DIETA-BARF

Quando si parla di dieta canina, sono 2 i tipi di alimentazione a cui ci si riferisce:

  • casalinga;
  • industriale.

L’alimentazione casalinga mette al primo posto gli avanzi, come si può ben immaginare; mentre l’alimentazione industriale invece include tutti quei prodotti fatti apposta per i cani (mangime secco, umido o semi-umido; biscotti, snack) tra i quali si distingue natural dog.

Il dibattito su quale dei due tipi di alimentazione sia più adatto, non è molto aperto: sebbene non sia provato che l’alimentazione casalinga faccia male al cane, gran parte dei veterinari concordano nello scegliere l’alimentazione industriale, non fosse altro che per una questione pratica (è più semplice aprire una confezione che preparare ogni volta il cibo apposta) oltre che salutare (i cibi industriali sono divisi in età e peso, dunque adatti specificamente ai casi).

È importante decidere fin da subito quale tipo di alimentazione scegliere, se casalinga o industriale, in quanto l’organismo del cane dovrà abituarsi, e un improvviso cambio di rotta potrebbe provocare problemi di digestione o intestinali.

Dieta canina: le dosi

Peluqueria-canina_diete-cani

Ma quanto mangia un cane? È vero che possiamo dargli cibo fin quasi a farlo scoppiare perché tanto poi smaltirà il tutto con l’attività fisica? La risposta è, assolutamente no.

Esistono diversi fattori da considerare in una dieta canina: tanto per cominciare, bisogna fare attenzione all’età, poiché i cuccioli non mangiano le stesse cose e le stesse dosi dei cani adulti, allo stesso modo i cani anziani meritano particolare attenzione al riguardo; la dieta canina varia poi inoltre in base alla razza e alla taglia, o meglio, le dosi possono essere diverse, in quanto è naturale che razze più grosse necessitino di maggiori calorie, mentre cani di taglia più piccola non possano andare oltre certe dosi giornaliere.

Per quanto riguarda i pasti, il dibattito è sempre aperto: c’è chi dice che 3 sia il numero perfetto, e chi invece pensa che un solo pasto abbondante sia sufficiente.

La verità, però, sta nel mezzo: 2 pasti al giorno, secondo i veterinari, sarebbero la scelta giusta per una dieta canina equilibrata, che contenga esattamente la quantità di calorie di cui necessita l’animale.

L’unica eccezione a questa regola riguarda i cuccioli: almeno fino ai 6 mesi devono ricevere 3 pasti al giorno, solo dopo si può ridurre a pranzo e cena.

Articoli personalizzati per Cani e Gatti

Secondo i dati del Rapporto Assalco-Zoomark 2017, nel nostro paese vivono circa sessanta milioni di animali da compagnia, con netta prevalenza di cani e gatti, i preferiti in assoluto per chi desidera avere un amico peloso.

Per questo motivo ha acquistato sempre maggior impulso la tendenza a personalizzare alcuni oggetti che fanno parte del corredo dei propri animali: collari, guinzagli e pettorine in cui è ben visibile il nome del proprio cane, oppure coperte o cuscini utilizzati per il riposo, dove sono presenti anche ritratti dell’animale. Molto gettonati anche i cappottini, soprattutto per cani, con personalizzazioni di vario genere; per finire con le ciotole ed i i porta sacchetti igienici, magari caratterizzati dalle iniziali del loro nome. Alcuni proprietari scelgono oggetti personali, come portachiavi o braccialetti, recanti immagini del proprio pet.
Dai giochi agli accessori, le tendenze più attuali offrono quindi un’ampia scelta di prodotti personalizzati e glamour per chiunque condivida la vita con un animale domestico.

La ditta Gadget Eventi è un sito online che offre la personalizzazione di vari oggetti, mediante procedimenti di lavorazione di elevata qualità e soprattutto coperti da garanzia Italiana.

La linea pet comprende:
cuccia personalizzata mediante immagini, testi oppure foto del proprio pet. Si tratta di cucce a forma di poltrona, dalla morbidissima imbottitura, con dimensioni di 40×40 cm, ben adattabile sia per gatti che per cani di piccole dimensioni. Sulla parte inferiore è possibile raffigurare immagini, scritte o anche riportare una fotografia ingrandita.
guinzaglio personalizzato con immagini oppure foto; si tratta preferibilmente di allungabili, dalle dimensioni di circa tre metri, forniti di un contenitore; proprio la superficie di tale contenitore può riportare un immagine oppure una foto del proprio cane, rappresentato con grande accuratezza e grande impatto visivo. Alternativamente è possibile personalizzare anche le piastrine in alluminio che stanno appese al collare.
collare per cani con bandana personalizzata, in questo caso la superficie disponibile è decisamente minore rispetto agli oggetti precedenti, e quindi vengono proposte soprattutto scritte, come il nome del proprio cane, sempre molto originale ed arricchito con disegni di piccole dimensioni
dalla policromia accattivante ed elegante.
magliette personalizzate per cani, realizzate in puro cotone, disponibili in tre colorazioni: rosso, rosa ed azzurro. Sono possibili tre taglie: la small (per cani di piccole dimensioni); la media (per cani di medie dimensioni) e la large (per cani grandi).
tappeti personalizzati per cani e gatti, prodotti in poliestere, con dimensioni di 40×60 cm, su cui è facilmente realizzabile la personalizzazione preferita, costituita da immagini o da scritte.

Per qualsiasi esigenza, ci si può rivolgere a:
https://www.gadgeteventi.it/categoria-prodotto/linea-pet

Come addestrare un gatto

Quando si parla di addestramento il primo pensiero che ci viene il mente è il cane. Ma anche un gatto può essere addestrato, con le giuste tecniche e una buona dose di pazienza.

Addestrare il gatto: difficile, ma non impossibile

Il gatto è un animale poco incline all’addestramento, in quanto ha un carattere molto indipendente, Per questo puntare sulla disciplina significa perdere in partenza; i felini non rispondono alle punizioni, come potrebbe essere per un cane, fermo restando che anche questa tecnica dev’essere condotta nel rispetto dell’animale.

Utilizzare il cibo come premio

gatto addestratoTeniamo conto che un gatto già istintivamente risponde a un nostro comando quando, ad esempio, lo chiamiamo scuotendo i croccantini. Quel rumore il gatto ha imparato a riconoscerlo e ogni qual volta lo ripetiamo il nostro gatto accorre velocemente. Per insegnare al nostro amichetto a rispondere ad alcuni nostri comando utilizziamo però un cibo particolare, con odore forte, come può essere un bocconcino ai gamberi, del prosciutto o della carne. Non i normali croccantino quindi. Alcuni bocconcini da addestramento li possiamo comprare anche online su siti specializzati come ad esempio su Perbaffo.

Naturalmente il gatto va addestrato quando a fame e quando lo vediamo particolarmente predisposto. Bastano pochi minuti da dedicargli, altrimenti si stufa subito e non ci seguirà più. Mai forzare la mano e se vediamo che non ne ha voglia, meglio desistere e riprovarci in un secondo momento. Non siamo noi che decidiamo il momento, è lui che ci asseconderà se ne ha voglia.

Questo è un principio che dobbiamo ben comprendere se vogliamo ottenere dei risultati, altrimenti perderemo solo tempo e indispettiremo il nostro piccolo amico.

Insegnare al gatto a rispondere al suo nome

Un primo esercizio è quello di insegnargli a rispondere quando lo chiamiamo. Tenendo in mano il suo bocconcino preferito lo chiamiamo e quando si avvicina facciamo dei piccoli passettini all’indietro facendoci seguire. Ripetendo questo esercizio aumentando la distanza riusciremo a chiamarlo alla fine anche quando sarà in un’altra stanza. Possiamo associare al nome anche un suono particolare, ad esempio un battito di mani, in modo che impari anche a distinguere questo gesto quando lo chiamiamo.

Insegnare al gatto a sedersi

Questo è già un esercizio un po’ più difficile da fare. Dobbiamo far capire al gatto che, quando diciamo la parola “seduto” lui dovrà eseguire il nostro comando. Sempre utilizzando il suo bocconcino preferito, avviciniamolo al suo muso, non troppo in alto per evitare che si alzi sulle zampe posteriori per raggiungerlo. A questo punto gli diamo un colpettino sul sedere e facciamogli seguire il bocconcino con lo sguardo. Il gatto tenderà a sedersi. Naturalmente non sarà un esercizio che eseguirà a primo colpo, bisognerà fare vari tentativi ogni giorno.

Batti il cinque

Per insegnare al nostro gatto a dare la zampina escogitiamo un piccolo trucchetto. Utilizziamo una bacchetta con qualcosa di particolare legato all’estremità, come ad esempio una piuma. Avviciniamogliela e ogni volta che proverà a colpirla con la zampa noi diciamo “qua la zampa” e lo ricompensiamo col bocconcino. Man mano sostituiremo la bacchetta con la nostra mano ripetendo sempre le stesse parole e solo dopo utilizzando il bocconcino.

Come proteggere il cane dalla leishmaniosi

Durante il periodo estivo i nostri cani, spesso a nostra insaputa, corrono un rischio molto grave: quello di ammalarsi di leishmaniosi, una malattia altamente compromettente che può portare, nei casi più gravi, anche alla morte del cane. Purtroppo molti proprietari ancora sottovalutano il problema, e così non prendono le sufficienti precauzioni per proteggere il proprio cane. Vediamo di cosa si tratta e quali sono, a oggi, le precauzioni migliori per scongiurare questo grave pericolo.

Leishmaniosi, cos’è

La prima cosa da capire è con chi si ha a che fare, solamente conoscendo questa malattia saremo in grado di difendere il nostro amico a quattro zampe. La leishmaniosi è una patologia infettiva contagiosa, sovente molto aggressiva. L’agente patogeno è un parassita, il Leishmania Infantum, parassita veicolato da piccoli insetti, ed è questo il grosso problema. A contagiare i nostri cani sono i pappataci, piccoli insetti ematofagi che pungono senza fare alcun ronzio, diversamente dalle zanzare.

La malattia si presenta in forma cronica, spesso molto grave, che causa gravissimi danni al cane, danni progressivi, quindi anche a lungo termine. Sebbene oggi sia una patologia che si può tenere sotto controllo, la leishmaniosi non è curabile. Il cane infettato dall’agente patogeno dovrà convivere con la malattia per tutta la durata della sua vita. Una diagnosi precoce e i regolari controlli però, consentono al cane una buona qualità di vita.

Sintomi della malattia

Solitamente l’infezione è silente, vale a dire che non si manifesta in modo palese. Tuttavia vi sono alcuni sintomi che possono essere notati. Il cane infettato è abbattuto, può produrre sanguinamento dal naso, avere una notevole diminuzione dell’appetito, quindi con un conseguente dimagrimento. Può inoltre manifestare gonfiore delle articolazioni che sono quindi molto doloranti. Se il cane non si lascia toccare le zampe all’improvviso, mentre prima non faceva storie, è bene insospettirsi.

Il pelo si mostra alterato, non più lucido, come delle dermatiti, le unghie crescono in modo decisamente anomalo, e questo, assieme all’anoressia, è uno dei sintomi più indicativi e che devono assolutamente indurre a portare il cane dal veterinario subito.

La diagnosi e la cura

leishmaniosi-cani-La diagnosi consiste in un semplice test del sangue che si può eseguire anche in soli 10 minuti. Il trattamento, invece, viene definito di tipo conservativo, ovvero, il cane non guarisce dalla malattia, ma si può comunque mantenere sotto controllo l’evoluzione della malattia e permettere al cande di fare una vita di buona qualità.

Come si previene il contagio

Abbiamo detto che la malattia è veicolata da un insetto ematofago, il pappatacio. Si tratta di un insetto davvero molto piccolo, al punto che è in grado di passare attraverso le maglie delle comuni zanzariere. La sua attività comincia all’arrivo dei primi caldi ed è particolarmente attivo al tramonto. Il consiglio principale è quello di proteggere il cane con un collare antiparassitario o con le classiche pippette, ma soprattutto di tenerlo al riparo dentro casa durante le ore del tramonto e della sera.

Tuttavia, il metodo più efficace è quello di fare un’opportuna disinfestazione, ci si può rivolgere a delle ditte specializzate come hampton.it che sono in grado di eliminare sia le uova che le larve, oltre agli insetti adulti. Con una buona disinfestazione, quindi, le probabilità che il nostro cane sia a rischio diminuiscono decisamente.

 

 

Il cane morde, ma solo se ha un valido motivo

I cani mordono, è un assunto vero, ma sono mille i perché, e soprattutto non lo fanno mai senza una ragione. Per molti semplicisti dare sempre la colpa al cane è una scappatoia fin troppo facile, invece bisogna andare a monte di tutta la situazione e ricordare che il cane ha delle reazione a delle determinate condizioni. Il cane non morde mai, in pratica, senza un motivo. Chiaramente non significa che noi possiamo ritenerlo valido, ma dobbiamo comunque prenderlo in considerazione onde evitare accadimenti simili in futuro. Vediamo perché il cane può arrivare a mordere.

Il cane morde se si sente minacciato

Il motivo principale per cui un cane può arrivare a mordere è perché ha paura. Se l’animale si sente minacciato cerca di prevenire la minaccia e difendersi. Se si tratta di una femmina con dei cuccioli è abbastanza facile che possa mordere per proteggere la sua prole. Delle volte è sufficiente che cada un oggetto con fragore perché il cane si spaventi e possa avere una reazione esagerata, ma comunque sempre riconducibile all’autodifesa.

Ovviamente sono i cani più “fragili” a reagire in questo modo, i cani equilibrati e allevati con fermezza sviluppano un carattere sicuro e raramente arrivano a mordere. La prima regola è quindi quella di prevenire simili comportamenti educando bene il cane fin da quando è cucciolo, ecco come fare.

La socializzazione del cucciolo

Il cucciolo deve socializzare, solo così da adulto potrà essere un cane equilibrato. Per socializzare bene il cucciolo lo si deve portare in mezzo agli altri cani. Attorno ai 4 mesi il cane sarà pronto a relazionarsi. Per relazione non si intende solamente quella con altri cani, ma anche quella con gli umani, adulti e bambini, o anche con altri animali. Più esperienze positive fa il cucciolo più sarà un adulto stabile.

Comportamenti da evitare con i cani

morso caneCi sono tuttavia delle situazioni che andrebbero sempre evitate al fine di non spaventare il cane e indurlo a morderci. La prima regola è quella di non accarezzare mai un cane che non si conosce buttando la mano dall’alto. Il cane vedrebbe questo banale gesto come una minaccia e potrebbe mordere. La mano si porge all’altezza del muso del cane, lentamente e in modo sicuro, la si lascia annusare all’animale e se questo acconsente si può procedere con qualche carezza, senza esagerare.

Sarebbe buona norma non agitare mai degli oggetti vicino al cane, come per esempio un ombrello, potrebbe interpretare tali gesti come una minaccia. Se con la mamma sono presento anche i cuccioli, non cercare di toccarli se non si mostra consenziente. Non si deve poi fissare il cane negli occhi se non lo si conosce bene.  Inoltre si dovrebbe sempre parlare al cane con tono fermo e pacato, deciso, ma non urlato.

Se il cane morde

Attenzione però, può capitare che il cane morda, per cui è buona prassi quella di stipulare un’assicurazione. Se si viene morsi da un cane e non è coperto da assicurazione, si può chiedere il risarcimento del danno, studi legali come lo studio legale reale si occupano di esaminare queste situazioni e verificare se vi siano i requisiti o meno per chiedere un risarcimento.

 

Miglior cibo per gatti, quale scegliere?

Chi ha un gatto in casa sicuramente sa quanto sia importante la sua alimentazione. Un gatto sterilizzato non può mangiare come un gatto che non lo è, così come un gatto che conduce una vita sedentaria non può mangiare quello che mangia un gatto che magari esce a giocare in giardino o è abituato a farsi lunghe passeggiate sui tetti. I gatti non sono tutti uguali, esattamente come non lo siamo noi, hanno un fabbisogno giornaliero di calorie differente anche in base all’età, ma anche alla razza. Ci sono alimenti che aiutano a curare il pelo e a mantenerlo lucido, ma ci sono anche alimenti per gatti con intolleranze, insomma, oggi si può scegliere tra un’infinità di cibo per gatti, ma come fare a scegliere quello migliore?

Cibo per gatti, come scegliere il migliore

Non partiamo con la ricerca del cibo migliore in assoluto, ma cerchiamo invece il cibo migliore per il nostro gatto. Quindi la prima cosa che si deve fare è osservare bene il nostro gatto. Facciamoci le giuste domande, come quanti anni fa, che tipo di giornata trascorre, sta molto all’aperto o sta sempre acciambellato sul divano, è femmina, sta allattando, è sterilizzato, insomma, valutiamo bene il nostro micio. Una volta fatto un rapido profilo andiamo alla ricerca del cibo più adatto a lui.

Secco o umido?

cibo gatti2Iniziamo a discriminare tra due grandi tipologie di alimenti per gatti, cibi secchi e umidi, quale dei due? L’unica scelta sbagliata è utilizzare uno solo di questi prodotti. L’alimentazione ideale infatti prevede un’alternanza di queste due possibilità. Il cibo secco si conserva meglio, quindi può restare nella ciotola anche tutta la giornata, il gatto lo mangerà a più riprese dovrà avere sempre una ciotola d’acqua a disposizione. Il cibo umido, di contro, si mantiene meno, ma risulta molto più appetibile per il gatto. Questo, infatti, ha diverse caratteristiche simili a quelle del cibo fresco e dei sapori molto gradevoli.

Non vi stupite  se il vostro gatto dovesse divorarlo in pochi bocconi. L’unico punto sul quale non si deve transigere, sia nel caso di cibo secco, quindi crocchette, sia nel caso di cibo umido, i classici bocconcini, è la qualità. Purtroppo in commercio si trovano molti alimenti per gatti a basso costo che hanno una qualità molto scadente. Il gatto, alla lunga, può risentirne presentando allergie e intolleranze.

Controlla le etichette

Un ultimo consiglio è quello di andare a leggere bene le etichette prima di acquistare il cibo per il gatto. Se trovate scritto alimento a base di carne o con carne, non significa che questo sia l’ingrediente principale, bensì che rispettivamente troviamo il 10% e il 4% di carne. Se poi trovate scritto al gusto carne, allora vuol dire la carne l’hanno vista da lontano o che è stata utilizzata carne di scarto.

Idroterapia : guarire con l’acqua

L’idroterapia è una medicina alternativa che sfrutta l’acqua per produrre benessere fisico senza far sentire la fatica.

Le origini dell’idroterapia sono antichissime: gli Egizi, i Greci e la Bibbia parlavano già dell’utilizzo dell’acqua per accelerare l’autoguarigione e favorire la diminuzione del peso nei pazienti obesi.

La sua applicazione era associata esclusivamente agli uomini ed un suo primo utilizzo nel mondo animale possiamo trovarlo solo da pochi anni.

Il successo che ha avuto è stato così straordinario da entrare subito tra le tecniche usate nei centri fisioterapici più innovativi d’Italia.

L’under water treadmill in uso presso monpetitvillage.it
L’under water treadmill in uso presso monpetitvillage.it

Quali pazienti devono utilizzare l’idroterapia?

Come tutte le cure terapiche ci sono animali per cui l’idroterapia è fondamentale ed altri per i quali sarebbe sbagliatissima.

I pazienti non adatti presentano ferite non ancora completamente cicatrizzate, dermatopatie, diarrea, disfunzioni respiratorie, problemi cardiaci gravi e micosi (funghi nella pelle dell’animale).

Quelli per cui è importante invece si trovano nel periodo prima e dopo un intervento chirurgico (nel primo caso potenzia la massa muscolare e facilita il successivo recupero fisico; nel secondo favorisce la rieducazione motoria) o sono animali sportivi, da lavoro, in sovrappeso o cuccioli in accrescimento.

In cosa consiste l’idroterapia?

L'idroterapia è una terapia per guarire il tuo amico a 4 zampe

Si può fare idroterapia in 2 diverse modalità: nuoto libero o under water treadmill (più indicata per la riabilitazione perché un esperto segue da vicino tutti i movimenti del paziente).

L’under water treadmill è uno strumento formato da un tapis roulant immerso in una vasca.

L’acqua ha una temperatura che varia tra 26°-30° e ha un’altezza specifica per le caratteristiche dell’animale, la patologia da curare e gli obiettivi prefissati.

Possono inoltre essere presenti funzioni specifiche come l’effetto idromassaggio che provoca benessere fisico, ed il nuoto controcorrente che aumenta la resistenza dell’aqua (un esempio di macchina super accessoriata è quella che si trova a Mon Petit Village, ad Ellera di Corciano –PG).

Sfruttando principi legati a questo elemento come la galleggiabilità (il peso corporeo del paziente viene scaricato e lavorano i muscoli invece delle articolazioni) e la resistenza idrodinamica (gli sforzi richiesti per muoversi sono maggiori perché l’acqua ha una densità più alta dell’aria) si ottengono i seguenti benefici:

  • aumento della circolazione sanguigna;
  • diminuzione del dolore;
  • aumento dell’escursione articolare (ROM);
  • forte impatto sulle masse muscolari e minimo sulle articolazioni.

Feedback da chi ha provato l’idroterapia

Le persone che hanno provato questa innovativa tecnica terapica sono rimaste soddisfatte sia per i risultati ottenuti che per lo stato di rilassamento in cui si trovavano i loro amici a 4 zampe una volta terminata la seduta.

Se il vostro animale presenta una delle caratteristiche prima descritte, cercate il centro più vicino a voi e andate a provarla, il vostro cane vi ringrazierà.

Il pesce rosso ha bisogno di spazio

Quando si pensa al pesce rosso la prima cosa che viene in mente è la classica boccia, ma molti non sanno che non tutti i pesci rossi sono uguali e che, anzi, soprattutto alcune specie, come il pesce rosso shubunkin, non dovrebbe mai essere tenuto in un boccia piccola, ma in grandi acquari dove possa fruire di tutto lo spazio che gli serve. E allora conosciamo un po’ più da vicino questo simpatico pesce che non resta per sempre piccolo, ma che può crescere  anche fino a 40 cm, quindi, prima di comprarlo, pensiamoci bene.

Mamma voglio il pesciolino rosso

shubunkin misureOra, se tuo figlio ti chiede di comprargli il pesciolino rosso, prima di correre dal negoziante e comprare il primo che capita, informati, ma soprattutto chiedi al venditore notizie sull’animale, e questo vale per qualsiasi animale tu abbia intenzione di acquistare e di portare a casa. Se poi hai sentito parlare del pesce rosso shubunkin e sei rimasto affascinato dalla sua peculiare caratteristica (le squame che riflettono la luce dando vita a giochi di riflessi e colori molto belli), prima di infilarlo in una boccia, informati bene su di lui.

Questo magnifico pesce è molto simile al fenotipo originale, il carassius auratus, e non può vivere in una piccola boccia, tra l’altro in alcuni comuni è proprio vietato tenere il pesce rosso nella boccia ma ha bisogno di molto spazio, l’ideale sarebbe un acquario di circa 100/120 litri.

Il pesce non è un giocattolo

Una volta a casa il pesce rosso, non va considerato né come un soprammobile né come un giocattolo. Il rischio è che i bambini, specie quelli più piccoli, possano infilare le manine nel’acquario andando a importunarlo e stressarlo. Bisogna insegnare fin da piccoli ai bambini che gli animali di casa non sono giocattoli con cui divertirsi nelle ore libere. Un pesce, qualsiasi pesce in un acquario, può essere osservato, regalerà preziosi momenti di relax e sarà d’aiuto soprattutto per qui bambini molto vivaci e con difficoltà di concentrazione.

D’estate nel laghetto

Se vivi in campagna o comunque hai un giardino, puoi sistemare i pesci rossi in un laghetto, meglio coperto da una retina in modo che altri animali non si cibino dei tuoi amici. Non solo farai loro felici perché nuoteranno in uno spazio più ampio, ma farai anche un bel regalo a te. I pesci rossi, infatti, mangiano le uova e le larve delle zanzare, per cui potrai goderti una splendida estate all’aperto senza essere disturbato da quegli insetti fastidiosi. Se hai in casa altri animali come i gatti, fa attenzione che non vadano a importunare i pesci nel laghetto, e se hai cuccioli di cane, solitamente molto curiosi, ma anche bambini piccoli, bada che non cadano nel laghetto.